P.A.N.E.M., Pottery, Architecture, Narrations and Environment of Monasteries
Abstract
The project is focused on the study of the “refectory” in some monasteries and convents of inner Campania, during the medieval and modern ages.
The “refectorius”, reserved for collective consumption of meals and among the fundamental environments where the life of religious communities took place, is analyzed by taking into account three dimensions: the physical (structures, spaces and equipments), ideal (symbolic and cultural values) and social (space of aggregation and sharing) ones. Some examples in the territory of Benevento (the monasteries of S.Ilario, S. Vittorino and the convents of S. Francesco, S. Domenico, S. Agostino) and Caserta (the monasteries of Monte di S. Croce; ; S. Biagio, S. Domenico in Aversa).
The research constats in tree:
1) The analysis of literary sources in comparison with material culture data archaeological excavations.
2) The study of the material equipment, especially pottery, found during
3) The diachronic examination of solutions and architectural aspects of those environments.
Introduzione
Il progetto è stato sviluppato grazie ai fondi V:ALERE 2020:èstato presentato al bando “Progetti di ricerca applicata e a carattere industriale per RTD di tipo A e B”, posizionadosi al terzo posto ex aequo nella graduatoria dei progetti che hanno avuto il finaziamento.
Nell’ambito del Programma per la Ricerca V:ALERE 2020, l’Ateneo aveva bandito il finanziamento di progetti competitivi per i giovani Ricercatori a Tempo Determinato della Vanvitelli. La misura si proponeva di incentivare i giovani ricercatori ad acquisire quell’autonomia scientifica e progettuale che consenta loro di inserirsi con successo nelle dinamiche competitive europee.
Tema e struttura del progetto
Il progetto è incentrato sullo studio del “refettorio” di alcuni monasteri e conventi della Campania interna, in età medievale e moderna.
Il “refectorius”, riservato al consumo collettivo dei pasti, è uno degli ambienti fondamentali in cui si svolgeva la vita delle comunità religiose. È stato analizzato prendendo in considerazione tre dimensioni: quella fisica (strutture, spazi e attrezzature), quella ideale (valori simbolici e culturali) e quella sociale (spazio di aggregazione e condivisione). Attualmente è in corso lo studio di alcuni monasteri e conventi nel territorio di Benevento (i monasteri di S.Ilario, S. Vittorino e i conventi di S. Francesco, S. Domenico, S. Agostino) e Caserta (i monasteri del Monte di S. Croce; S. Biagio, S. Domenico, S. Antonio da Padova ad Aversa).
La ricerca consiste in tre parti:
1) L’esame diacronico delle soluzioni e degli aspetti architettonici di quegli ambienti.
2) Lo studio del materiale, soprattutto ceramiche, rinvenuto durante gli scavi archeologici.
2) L’analisi delle fonti letterarie in confronto con i dati della cultura materiale
Obiettivi
La ricerca mira a portare nuove conoscenze sugli aspetti culturali delle comunità monastiche.
Gli obiettivi del progetto sono:
1) Il confronto architettonico tra i refettori degli ordini mendicanti e quelli dei monasteri. Sia per i monaci benedettini che per le famiglie mendicanti, il refettorio era uno spazio dedicato al “nutrimento” del corpo e dello spirito. Attraverso l’analisi di un campione significativo di fabbriche benedettine e mendicanti, si mira a capire come quel modello architettonico fu rielaborato dalle famiglie mendicanti e se mantenne le stesse invarianti (le grandi dimensioni, il posizionamento vicino o in opposizione alla sala sacra).
2) La ricostruzione della “mensa” attraverso: l’analisi del vasellame e dei resti archeozoologici. questo tipo di analisi fornisce informazioni non solo sulle abitudini alimentari, sulle attività di allevamento e di coltivazione praticate all’interno dei possedimenti del cenobo, ma anche sulle disponibilità economiche e sulla situazione politico-sociale delle comunità monastiche nell’area di riferimento.
1) L’analisi delle rappresentazioni del refettorio oltre a consentire di comprenderne l’uso, l’organizzazione come spazio reale o simbolico,ha la finalità di verificare: l’attendibilità delle descrizioni; la possibilità di utilizzare il testo come documento; i valori (morali, sociali, simbolici) del refettorio nell’immaginario collettivo e letterario, nelle diverse epoche; le differenze rispetto alla realtà, attraverso il confronto con le testimonianze archeologiche e con le immagini coeve.
Metodologia
- I monasteri e i conventi scelti son stati catalogati e sono state icostruite sia la storia dei manufatti che la cronologia delle vicende architettoniche. Per elaborare efficaci considerazioni sulla posizione del refettorio e sulle caratteristiche architettoniche ed effettuare confronti,è stato indispensabile raccogliere gli eventuali rilievi già esistenti o provvedern alla realizzazione di nuovi
- Lo studio archeologico è stato condotto attraverso: lo studio bibliografico e delle fonti; l’analisi autoptica dei frammenti; i confronti con i dati già pubblicati sulla ceramica di altri scavi condotti in aree limitrofe, al fine di stabilire se la produzione ceramica analizzzata fosse prodotta locale o d’importazione; analisi archeometrica di laboratorio; elaborazione delle sequenze stratigrafiche e della cronologia delle aree indagate; studio della stratigrafia degli elevati e delle strutture supestiti.
- Sono state selezionate le descrizioni letterarie o para-letterarie rilevanti del refettorio. I risultati sono stati organizzati in modo da completare e integrare le informazioni materiali ottenute dalle fonti archeologiche e pittoriche. Attraverso un approccio interdisciplinare, si è cercato di delineare i costumi, i valori sociali e le influenze culturali relative al refettorio in diversi periodi cronologici.
Impatto
Il progetto mira a realizzare un’azione di forte impatto sul territorio con un programma non astratto ma strettamente legato a reali interventi di valorizzazione e tutela dei siti.
Prima di tutto, c’è l’intenzione di consolidare il rapporto con le autorità di tutela e locali concepito come supporto e collaborazione reciproca. Ad esempio, alcuni dei monasteri e conventi individuati per l’analisi sono stati scelti tra i beni del FEC (Fondo Edifici Culto) di proprietà della Prefettura di Caserta, con i quali si sono instaurati negli ultimi anni rapporti attraverso attività di stage studentesco. Inoltre, grazie la collaborazione e l’autorizzazione concessa all’equipe di Archeologia medievale-Dilbec dalla Soprintendenza Archeologica di Benevento e Caserta, si stanno studiando i materiali di scavo del monastero altomedievale di Sant’Ilario a Benevento (2000-02), da tempo conservati nei magazzini e mai analizzati in modo approfondito. All’interno del progetto, quindi, ampio spazio è dedicato alla funzione informativa e comunicativa secondo le direttive della Terza Missione, promuovendo iniziative culturali che possano essere di ispirazione per la costituzione di una rete turistica locale basata sul tema del “refettorio” e fornendo un supporto per poli museali e parchi archeologici attraverso le nuove forme di comunicazione digitale.
LE UNITÀ
Unità 1
Storia dell’architettura
Gli studi sui monasteri più antichi hanno dimostrato che i refettori si caratterizzano per la loro vicinanza alla sala di preghiera e la loro natura di sala collettiva. La conoscenza dei refettori dell’alto medioevo è frammentaria poiché la maggior parte dei monasteri sono stati distrutti o trasformati nel corso dei secoli. Al contrario, da quando le riforme dopo l’XI secolo hanno stabilito regole precise sia sull’architettura, le informazioni sui refettori nei monasteri benedettini sono meglio definite.
Unità 2
Archeologia medievale
Dopo un primo approccio volto alla definizione di modelli cronotipologici per la datazione degli strati archeologici, lo studio della ceramica medievale e post-medievale si è evoluto fino a diventare un mezzo fondamentale per comprendere le civiltà del passato, strettamente legate a quella attuale. Nel corso delle ricerche condotte dall’equipe di Archeologia Medievale del Dilbec negli insediamenti monastici della Campania interna, è stata raccolta e studiata una grande quantità di vasellame da cucina, da mensa, da dispensa, che offre un quadro delle comunità di questi contesti.
Unità 2
Letteratura comparata
Lo studio dei documenti attraverso il confronto della letteratura con altri linguaggi artistici, metodo sempre più diffuso nella progettazione storico-archeologica,è stata di grande importanza per lo sviluppo del progetto. Infatti, sono stati individuati testi letterari, religiosi, storici o cronachistici utili per ricostruire un quadro di quello che fu il tempo del refettorio nell’immaginario letterario e collettivo durante il Medioevo e l’età moderna.